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La giustizia secondo Benetton
Por Campagna Contro Benetton - Tuesday, Jun. 01, 2004 at 2:38 PM

Il 31 maggio 2004, il giudice Jorge Eyo di Esquel (Argentina) ha ordinato la restituzione delle terre occupate alla multinazionale Benetton.

Il giudice Jorge Eyo ha deciso che il lotto di 500 ettari che reclamava la famiglia Curiñanco appartiene a Benetton e ne ha ordinato la “restituzione definitiva”. Durante la lettura della sentenza si è vissuto un clima carico di tensione, al punto che i rappresentanti argentini di Benetton e i loro avvocati hanno dovuto abbandonare l’aula per le pressioni ricevute dal centinaio di mapuche presenti. A parere del giudice quelle terre non sono fiscales (dello Stato argentino) ma di proprietà della multinazionale.

Molto strana questa sentenza che fa seguito alla precedente di pochi giorni fa, sempre da parte del tribunale di Esquel, per la quale non esistono gli estremi per procedere penalmente contro i Curiñanco per l’occupazione di quel terreno.

E’ da dire che, subito dopo la prima sentenza, i latifondisti locali si sono spaventati per l’anomalia giudiziaria che di lì a breve avrebbe concesso uno spazio enorme alle rivendicazioni territoriali dei popoli originari. In tal senso si sono avvertite pesantemente le pressioni esercitate da parte della Federación de Sociedades Rurales in difesa dello Stato di Diritto che dovrebbe tutelare la proprietà privata.

Questa è anche la linea adottata dal gruppo Benetton che ha rinunciato alla persecuzione penale dei mapuche, ma non alla espropriazione del territorio. In effetti una condanna penale avrebbe avuto una forte ricaduta in termini di pubblicità, negativa per i neocolonialisti italiani.

Le prime dichiarazioni rilasciate dalla famiglia lasciano ben sperare: “Per me come essere umano, questa è una ferita molto grande, per la denuncia che questo personaggio ci ha fatto. Perché ci ha distrutto la vita, ci ha danneggiato moralmente e materialmente, ma non abbiamo perso la forza per continuare a lottare. Che sia un esempio per il nostro popolo, per i nostri fratelli (…) Adesso si devono preparare per ciò che verrà, perché noi non resteremo con le mani in mano”.

Fuori le multinazionali dal territorio mapuche!

Campagna Contro Benetton

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